Una lieve vertigine

Una lieve vertigine

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Natsumi è una casalinga come tante. Un marito, due figli, un appartamento moderno a Tokyo, scelto per la bella esposizione a sud e a est, in un palazzo vicino al parco e con piscinetta per bambini. La sua vita è un rincorrersi di lavatrici, conversazioni con le amiche, discussioni con i vicini, visite al supermercato o ai genitori, incombenze familiari o scolastiche. Natsumi non ha una preoccupazione al mondo, eppure dentro, sotto la facciata composta e ordinata, il suo io freme e ribolle. Nel suo palazzo borghese, nella sua vita borghese dove niente succede mai e succede tutto, ecco allora che subentrano minuzie, ansie più o meno futili. Riflessioni sui turni dei lavori domestici, una straordinaria capacità mnemonica da casalinga per la collocazione delle merci sugli scaffali, la seduzione della società dei consumi che crea interminabili desideri: tutto questo fluisce nel monologo interiore della protagonista, riempie un vuoto che si sospetta esistenziale e poi ingloba anche il lettore, che si ritrova incapace di porre confini fra sé stesso e Natsumi, risucchiato in una vertigine da cui non si solleva e in cui però nemmeno mai cade. Con una lingua mimetica, limpida e iridescente, Mieko Kanai porta alla luce la tranquillità e la crudeltà che coesistono fianco a fianco in ogni vita ordinaria. Una lieve vertigine è la voce che parla ininterrottamente nella nostra testa ma è anche studio sul matrimonio, sulla genitorialità, sull’essere donne, sulla lotta fra l’immagine che proiettiamo e ciò che, nel foro interiore, pensiamo di noi stessi. Un capolavoro della letteratura giapponese contemporanea.

«Come per Mrs Dalloway, Una lieve vertigine precipita il lettore nella mente di una donna alla ricerca di un senso nel mondo che la circonda, mentre viene bombardata da un tumulto di stimoli, impressioni, ricordi, preoccupazioni, obblighi». The New York Times

«La scrittura di Mieko Kanai è uno dei punti più alti della letteratura giapponese. I dettagli che danno forma al presente, le ripetizioni quotidiane, i ricordi che improvvisamente ci sommergono, le voci degli altri: tutto è descritto con uno stile sinuoso e cangiante». Hiroko Oyamada

«Le ultime pagine di Una lieve vertigine sono puro suono e, man mano che acquistano slancio, finiscono per assomigliare a quelle dell’Ulisse». The Spectator

Dettagli libro

Sull'autore

Mieko Kanai

Mieko Kanai, nata nel 1947, è scrittrice, poetessa, critica letteraria. Ha pubblicato una trentina di romanzi e raccolte di racconti e suoi saggi sono apparsi su giornali e riviste giapponesi per quasi cinquant’anni. Nel 1967, all’età di vent’anni, ha ricevuto il Dazai Osamu Prize e nel 1968 il Gendaishi Techo Prize per la poesia. Una lieve vertigine nel 2024 è entrato nella longlist del Warwick Prize for Women in Translation.