Per mare e per terra

Per mare e per terra

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Spagna 1481. Durante il regno di Ferdinando e Isabella la penisola iberica vive una delle pagine più oscure della sua storia: Tomàs de Torquemada, a capo della Nuova Inquisizione in Castiglia e in Aragona, dà avvio a una persecuzione senza pari nei confronti degli ebrei e dei conversos, i cattolici provenienti da famiglie giudaiche convertite. La violenza è inaudita, per essere sommariamente processati e gettati in carcere basta un sospetto anche non confermato, e gli accusatori vengono gratificati con laute ricompense. In quest’epoca di tumulti e sconvolgimenti, la vita di Luis de Santángel, cancelliere alla corte spagnola, scorre tra mille insidie e difficoltà. Uomo ricco e di successo, Santángel tiene nascoste le proprie origini di converso con grande apprensione, poiché il prestigioso ruolo che ricopre rende ogni suo gesto ancora più visibile agli occhi degli inquisitori. Quando nelle sue mani capitano dei misteriosi testi ebraici, la prima reazione non può quindi essere che di terrore cieco. Latore degli antichi testi è un giovane navigatore genovese, che ha accompagnato Santángel in un inutile viaggio a Roma per cercare di convincere il papa a frenare la follia di Torquemada. Il capitano, un uomo ambizioso che coltiva il sogno di raggiungere un giorno via mare le Indie, si chiama Cristoforo Colombo, e quei manoscritti gli sono stati affidati da un cartografo ebreo di Lisbona, con l’indicazione che tra essi vi è una pergamena di valore incalcolabile. Tornato nella sua città, Saragozza, Santángel cede alla tentazione di approfondire la fede dei suoi avi attraverso la comprensione dei manoscritti ricevuti, pur sapendo di esporre se stesso e i suoi familiari al rischio di una morte atroce. E quando uno scrivano ebreo reagisce alla lettura con stupore e sguardo angosciato, il rischio appare ancora più incombente e spaventoso: quella pergamena non dovrebbe esistere, molti ebrei sono stati massacrati nel tentativo di distruggerne tutte le copie in terribili autodafé. Evidentemente quell’unico esemplare si è salvato, e ora il suo possessore è in grave pericolo. Dopo sofferenze e lutti, dopo la consolazione e la perdita dell’amore, la prigione e la fuga, quando anche l’ultima speranza sembra abbandonare il cancelliere reale, un’unica, ultima fiammella rimane viva nel suo cuore: e se il progetto del capitano genovese non fosse poi solo un sogno? Basato su un’attenta ricostruzione storica, Per mare e per terra è un avvincente romanzo storico che illumina il regno di Ferdinando e Isabella e la tragica svolta segnata dall’editto di espulsione degli ebrei dalla Spagna.

Spagna 1492. L’anno della cacciata degli ebrei e della scoperta dell’America in un grande romanzo storico, «una potente storia d’amore, religione, violenza». Publishers Weekly

«Il romanzo di Mitchell James Kaplan trova posto di diritto tra i più importanti romanzi storici contemporanei di argomento ebraico. Il ritratto dell’odio religioso ed etnico nella Spagna di Ferdinando e Isabella aiuta a comprendere il mondo ebraico di oggi più di quanto facciano molti giovani scrittori ebrei modaioli e pubblicizzati che si arrampicano in vetta alla scena letteraria newyorchese». Ha’aretz

«È raro trovare romanzi storici così intensi e raffinati». Bookreporter.com

«Preparate il fazzoletto per il finale!» The maiden’s court

«Il grande successo di Kaplan risiede nella capacità di entrare nella vita interiore dei suoi personaggi». Washington Jewish Week

Dettagli libro

Sull'autore

Mitchell J. Kaplan

Mitchell J. Kaplan è laureato a Yale e ha vissuto e lavorato a lungo a Parigi e a Los Angeles come traduttore, sceneggiatore e consulente editoriale. Vive ora a Mt Lebanon in Pennsylvania con la moglie e i due figli. Per mare e per terra è il suo primo romanzo. www.mitchelljameskaplan.com

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