Nuovo Sillabario veneto Alla ricerca dei veneti perduti

Nuovo Sillabario veneto

Alla ricerca dei veneti perduti

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Che cosè il Veneto? Uno spazio geografico? Una lingua destinata forse a vivere, forse a morire? O soltanto un ricordo, un miraggio di qualcosa che non cè più? A cinque anni dalluscita di Sillabario veneto. Viaggio sentimentale tra le parole venete, Paolo Malaguti torna a confrontarsi con queste domande, e lo fa partendo da una trentina di nuove parole del suo Veneto, quello che gli è arrivato, nonostante le censure di genitori e nonni per un codice del quale talvolta ci si vergognava, come lultimo rivolo di un fiume progressivamente prosciugatosi negli ultimi 40 anni. Bunigolo, Bronsa, Fruare, Imbacucà, Incoconare, Magón, Pampalugo, Pirón, Pitaro, Pocio, Sbrego, Sproto, Strucón, Suca baruca sono solo alcuni dei termini da cui lautore parte per un viaggio dallesito imprevedibile, sospeso tra etimologia, storia, memoria collettiva ed esilaranti episodi familiari. Trenta storie che compongono un racconto nostalgico ma scanzonato sul Veneto (e sui veneti) di ieri e di oggi. «Un sillabario dei profumi antichi in cui la ricostruzione etimologica lascia il passo alle emozioni». Il Gazzettino

«La mappa di un piccolo mondo che ha perso la memoria Sillabario giocoso del Veneto orfano». Corriere del Veneto

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Sull'autore

Paolo Malaguti

Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. Attualmente vive ad Asolo e lavora come docente di Lettere a Bassano del Grappa. Con Neri Pozza ha pubblicato La reliquia di Costantinopoli (2015). Tra le sue opere Sul Grappa dopo la vittoria (2009), Sillabario veneto (2011) e I mercanti di stampe proibite (2013).