Palermo, 1783. È una città fetida quella che il Viceré ha avuto l’incarico di governare, disinibita e senza scrupoli, e lui, il marchese di Caracciolo, illuminista e fine intellettuale, sta cercando di porre un freno a una nobiltà che se ne infischia di ogni sua legge e proclama. Negli ultimi giorni, però, qualcosa è riuscito a scuotere gli animi: alcune lettere anonime, minacciose e molto circostanziate, sono state inviate a esponenti del loro piccolo mondo, e il marchese Camille de Gubarnatis è stato assassinato. Schiacciato da una carrozza in corsa, non prima che gli fossero cavati gli occhi. Per molti dietro a quella morte si celano i Beati Paoli, un’antica setta di incappucciati che rivendica i diritti del popolo e si scaglia contro le ingiustizie. Non tutti credono nella loro esistenza, ma il sospetto addensa nubi minacciose su una nobiltà che si tiene stretti i suoi privilegi, incurante del resto. C’è un solo uomo di cui il Viceré sa di potersi fidare più che di sé stesso: il barone Maurizio di Belmonte, che già in precedenza ha risolto uno dei casi più atroci accaduti in città. Belmonte non ha avuto una vita facile: costretto a fuggire da Palermo quando era solo un ragazzo, ha vissuto per anni di espedienti prima che il Viceré gli ridesse fiducia e lo riportasse sulla retta via. Per questo, quando viene chiamato a indagare, non può che accettare la sfida, seppur combattuto tra sentimento e ragione. In una Palermo rovente e in pieno fervore per i preparativi del Festino di santa Rosalia, Belmonte dovrà calarsi nei recessi più oscuri, e con l’aiuto di Sofia Schulz, la pittora dei morti, donna di grande fascino e mistero che gli ha rapito il cuore, cercherà di districar si tra dicerie e superstizioni, in cerca di una velenosa verità.
Ma all’improvviso una lama… Uno strappo, un gesto freddo. Il marchese cerca di difendersi, ma è scioccato dalla novità. Poi un dolore insopportabile alla testa, agli occhi… La carrozza adesso si allontana. La notte palermitana invece continua, silenziosa e senza ricordi.
Una serie di lettere anonime che minaccia gli aristocratici di Palermo. Un morto ammazzato, nobile e corrotto. Una misteriosa setta che per alcuni è l’unico strumento di giustizia contro gli Intoccabili. Un caso degno dell’uomo del Viceré.
Hanno detto de L’uomo del Viceré: «Un romanzo capace di denunciare un mondo oscuro e privo di scrupoli e di affrontare i temi dell’istruzione delle classi subalterne e della parità di genere, in anni in cui la condizione delle donne non conosceva scampo». La Lettura – Corriere della SeraDettagli libro
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