Io ho paura

Io ho paura

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Un mese, l’estate, un luogo marino e boscoso che si chiama Qui: ecco gli elementi primi con i quali è composto questo racconto. E a movimentare il tutto un sentimento insieme arcaico e modernissimo come la paura. Il protagonista è un nuotatore. Ogni giorno congiunge a forza di bracciate due punti di una baia. Va a stile libero; e torna a dorso. Mentre il corpo è in movimento, i pensieri della paura si fanno largo. E accanto alle paure naturali, quelle di sempre, quelle che ci hanno fatti ciò che siamo, appaiono nel suo narrare le paure industriali, quelle fabbricate ad arte, che non hanno un oggetto preciso e si mettono tra noi e gli altri come un’erba infestante, separandoci e facendoci soli e dispersi: sudditi della dittatura della paura. A Qui le paure naturali vanno a piede libero. E proprio per questo è possibile scorgere, almeno per un mese, un modo diverso e relazionale di confrontarsi con il loro esistere. Nuotando, leggendo, ascoltando gli altri, raccogliendo racconti e poesie, facendosi accompagnare dalle favole, dal mare e dal vento, Silvio Perrella intarsia un libro in cui a ogni parola corrisponde un sentimento, come era già avvenuto in Giúnapoli. E scrive la sua opera piú sottile e sensuale, dove il racconto, la meditazione e l’azione si fondono in un solo gesto.

Dettagli libro

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  • Testo originale

  • Lingua

    Italiano
  • Lingua originale

    Italiano
  • Data di pubblicazione

  • Numero di pagine

    160
  • Argomento

  • Collana

Sull'autore

Silvio Perrella

Nel catalogo Neri Pozza di Silvio Perrella figurano già Giúnapoli (2006), Fino a Salgareda (2015) e Addii, fischi nel buio, cenni (2016). Altri suoi libri sono Calvino (1999), In fondo al mondo (2014), Doppio scatto (2015), Insperati incontri (2017), Da qui a lí (2018). Con Raffaele La Capria ha composto Di terra e mare (2018).

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