«Penso di non avere abbastanza vita davanti a me per scrivere un’altra autobiografia». Realizzata da Jean Faucher per Radio Canada nel 1980, pochi mesi prima che Romain Gary ponesse fine alla sua vita, la conversazione, che costituisce il contenuto di queste pagine, è un documento indispensabile pet tutti coloro che amano la figura e l’opera dell’autore della Vita davanti a sé. Gary non soltanto rivolge a Faucher osservazioni che, come quella indicata, stringono il cuore, ma rivela ambizioni, speranze, successi e umiliazioni che hanno caratterizzato la sua esistenza. Rivelazioni condotte, naturalmente, alla sua maniera, con una spontanea mescolanza di struggenti confessioni – come quella che concerne le ragioni del divorzio da Jean Seberg – e di gustosi aneddoti sulla sua giovinezza, trascorsa peregrinando in paesi diversi – Russia, Polonia, Lituania – fino ad approdare alla terra promessa, la Francia, l’incarnazione stessa della grandezza, della bellezza, della giustizia agli occhi di sua madre, intrepida francofila, com’era tradizione tra i russi nati nel xix secolo. Una vita movimentata e pittoresca, degna del più stravagante dei romanzi. Una vita che da Educazione europea fino agli Aquiloni, l’ultimo commovente romanzo, estremo omaggio alla grandezza e alla fragilità dell’amore, racchiude l’avventura esistenziale e letteraria di uno dei grandi scrittori del Novecento.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Francese -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
120 -
Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Romain Gary
Romain Gary (pseudonimo di Romain Kacev) nacque a Vilnius nel 1914. A trent’anni, Gary è un eroe di guerra (gli viene conferita la Legion d’honneur), scrive un romanzo, Educazione europea (Neri Pozza, 2006), che Sartre giudica il miglior testo sulla resistenza, gli si aprono le porte della diplomazia. Nel 1956 vince il Goncourt con Le radici del cielo (Neri Pozza, 2009). Nel 1960 pubblica uno dei suoi capolavori La promessa dell’alba (Neri Pozza, 2006). Nel ’62 sposa Jean Seberg, l’attrice americana di Bonjour tristesse, l’interprete di A bout de souffle. Nel 1975 pubblica, con lo pseudonimo di Émile Ajar (identificato all’inizio come Paul Pavlovitch, nipote reale di Romain Gary), La vita davanti a sé che, nello stesso anno, vince il Prix Goncourt. Nel 1980 dà alle stampe il suo ultimo romanzo Gli aquiloni (Neri Pozza, 2017) e il 2 dicembre dello stesso anno si uccide, nella sua casa di rue du Bac a Parigi. Con un colpo di pistola alla testa.