Confessioni di un'amica

Confessioni di un'amica

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Cosa significa essere una buona amica? Non dire mai no agli inviti, accogliere le richieste d’aiuto, anche quando non hai il tempo per pensare a te stessa, ascoltare chi ha bisogno di sfogarsi, anche quando l’argomento ti ferisce. O almeno così crede Elizabeth Day che, a quasi quarant’anni, ha diversi libri di successo alle spalle, una carriera da giornalista ben avviata, un matrimonio, un divorzio. E, naturalmente, tonnellate di amici: una vera friendaholic. Poi arriva la pandemia e, con quella, giornate all’improvviso vuote di impegni e cariche di silenzi e assenze. Momenti in cui Elizabeth scopre di non aver più voglia di parlare con tutti quegli amici, ma solo con quelle poche persone che, a rifletterci ora, l’hanno sempre fatta sentire compresa, amata, vista. Elizabeth è di nuovo costretta a chiedersi: cosa significa, realmente, amicizia? Come può essere una buona amica? Comincia così un viaggio alla ricerca di storie e significati, realtà e falsi miti, testimonianze e parole capaci di spiegare quel legame che chiamiamo «amicizia». Il lessico che la definisce, infatti, tutto teso a raccontare la relazione «regina» del nostro tempo, quella amorosa, è totalmente inadatto a esprimere il nucleo pulsante di energia, affetto, attenzioni, pensieri e cura che unisce fra loro due amiche o amici. Ed è soltanto alla fine di una ricognizione tra aule universitarie e idromassaggi di Las Vegas, hall di grandi alberghi e freddi corridoi d’ospedale, persone di ogni età e cultura, che Elizabeth confesserà a sé stessa una verità ora lampante: amicizia non è stare al centro di una rete affollata di relazioni, ma scegliere coloro che ascoltano, guariscono, aiutano. Amicizia non è avere tutte le risposte, ma qualcuno a cui porre le domande

Accettavo di partecipare a cene, giri di shopping, matrimoni, feste di compleanno e baby shower perché temevo che, rifiutando, avrei deluso l’amico o l’amica che mi aveva invitato. Se non l’avessi fatto, sarei stata scomunicata dalla cerchia delle persone socialmente frequentabili. E, una volta rimasta senza amici, avrei dovuto guardare a fondo dentro me stessa, affrontare la solitudine esistenziale di chi non merita di essere amato: una prospettiva terrificante. Per farla breve, ero una friendaholic.

«Le belle riflessioni di Elizabeth Day sono un invito a essere più indulgenti con sé stessi, a celebrare tutte le cose piccole e imperfette che ci abitano, senza arrendersi mai». Dolly Alderton

«Il libro perfetto per guidarci in un aspetto della vita – l’amicizia – tanto importante per noi quanto l’amore o la famiglia». The Observer

Dettagli libro

Sull'autore

Elizabeth Day

Elizabeth Day è autrice di cinque romanzi. Il suo acclamato debutto Scissors, Paper, Stone ha vinto il Betty Trask Award ed è stato il libro dell’anno per The Observer. È una giornalista premiata e ha scritto ampiamente per The Telegraph, The Times, The Guardian, The Observer, The Mail on Sunday, Vogue, Harper’s Bazaar ed Elle. Ha scritto e partecipato a numerosi podcast, fra cui il più famoso è How to Fail, arrivato alla diciottesima stagione. Con Neri Pozza ha pubblicato Il party (2019), L’arte di saper fallire (beat 2021) e La gazza (2022), romanzo più avvincente dell’anno per The Sunday Times.

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