Dandy, nottambuli, esteti, muse, star, couturier, arredatori, scrittori, accomunati da sto rie d’amore, avventure romanzesche, party in terrazza, colpi di fulmine, sotterfugi per procurarsi il denaro di cui necessitano per vivere come hanno scelto. Molto denaro. Uomini e donne che stanno alzati fino a tardi, bevono superalcolici a qualsiasi ora del giorno, passano da una sigaretta all’altra e non disdegnano la droga. Sono quasi un centinaio i personaggi raccontati in questo che non è uno studio sociologico sullo snobismo, ma un libro che racconta nell’intimo teste coronate, attori e attrici, registi, scrittori, fotografi, gente di “buona famiglia”, stilisti, politici, uomini d’affari, artisti dal talento ineguagliabile. Da Londra a Parigi passando per Hollywood, la rocca di Monaco e la Grecia, luoghi concatenati tra loro come le vite dei loro personaggi, si rincorrono aneddoti scandalosi: Natalia Paley, principessa di casa Romanov, bellezza androgina, iniziata alla droga da Cocteau. Cary Grant, che ostenta un’apparente serialità seduttiva ma guarda a Randolph Scott, il cowboy più virile del West americano. Marilyn Monroe, che sarebbe dovuta diventare principessa di Monaco al posto di Grace Kelly, secondo il piano di Onassis, ma risulta troppo «volgare» benché «appetitosa». È così che si sgretolano le fiabe, in una società dove i locali notturni hanno preso il posto dei salotti settecenteschi. Dal libro di Francis Dorléans emerge una verità essenziale: la società snob è caratterizzata dall’arroganza, dall’amore per la ricchezza e il potere, nonché dalla cattiva educazione. Perché la classe non si compra
Dai duchi di Windsor a Orson Welles, da Aristotele Onassis alla principessa Marella Caracciolo, da Howard Hughes a Truman Capote, dalla famiglia Rothschild a Maria Callas. E poi ancora Marlene Dietrich, Gianni Agnelli, Cecil Beaton, Ali Aga Khan, Greta Garbo, Luchino Visconti e molti altri, nella biografia di un mondo che molti sognano e solo pochissimi possono vivere.
«Snob society è un’opera d’arte, a suo modo, dove si sente la voce di uno scrittore, e non quella di un giornalista di moda; una voce potente, senza affettazione né cortigianerie». Patrick Mimouni
«Alcuni erano geniali, quasi tutti erano infelici nelle proporzioni consentite dalla loro prosperità finanziaria. In Snob society Francis Dorléans li segue da lontano e li esamina da vicino con la ferocia di un memorialista di Versailles alla corte di Luigi xiv». Patrick MandonBook details
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Italian -
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