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Nella sala di lettura della biblioteca civica di Chicago, un giovane è irresistibilmente attratto da una ragazza seduta davanti a lui: ha un aspetto fragile e sicuro insieme, i capelli scuri che le arrivano alle spalle, il volto pallido senza trucco, uno sguardo fuori dell’ordinario… Tra un po’ la ragazza si alzerà, e lui la seguirà fino al bar della biblioteca, dove scambierà con lei le prime parole. Le dirà che è svizzero e che sta scrivendo un libro sui treni di lusso americani. Saprà che lei si chiama Agnes, è americana, studia fisica e suona il violoncello. Il suo divertito cinismo la stuzzicherà talmente che si rivedranno spesso. Passeggeranno sulle sponde del lago Michigan a discutere con gravità tutta giovanile di arte e politica, scienza e sentimento. Si innamoreranno… Un giorno, però, Agnes gli chiederà: «Perché non scrivi una storia su di me? Così so che cosa pensi veramente». Lui lo farà e, nove mesi dopo, sarà costretto ad annotare: «Agnes è morta. L’ha uccisa un racconto. Di lei non mi è rimasto nulla, se non questo racconto».

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Sull'autore

Peter Stamm

Peter Stamm è nato nel 1963 in Svizzera. Ha studiato letteratura inglese e psicologia prima di diventare freelance writer e collaboratore di numerosi giornali (Tages-Anzeiger, Weltwoche ecc.) Dopo aver vissuto a lungo a Parigi e a New York, risiede ora a Winterthur in Svizzera. Dal 1997 è editor della rivista letteraria «Entwürfe für Literatur». Presso Neri Pozza ha pubblicato, con grande successo di pubblico e critica, i romanzi Agnes (vincitore del Rauris Literary Prize 1999), Una vita incerta, la raccolta di racconti Quello che sappiamo fare, Un giorno come questo.

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