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Elfrida Wing si è svegliata con un titolo in mente, un titolo perfetto per il suo nuovo romanzo. Un titolo che va ad aggiungersi a tanti altri titoli perfetti di libri che non hanno mai visto la luce. È da qualche tempo, infatti, che Elfrida non riesce a mettere giù delle storie degne di questo nome. Per questo non appena suo marito, il regista Reggie Tipton, esce per andare sul set, allunga il succo d’arancia con la vodka. Talbot Kydd, produttore figlio di produttore, si desta di soprassalto con un sogno che ancora indugia dietro le sue palpebre: un giovane sconosciuto esce dal mare rivolgendogli un cenno di saluto, il corpo snello, nudo. Felicemente sposato, in buona salute, figli ormai grandi, ragionevoli soddisfazioni professionali, Talbot avrebbe di che sorridere alla vita, ma deve fare i conti con uno strano malumore o, meglio, un senso di angoscia strisciante di cui non riconosce le ragioni. Anny Wiklund, stella che brilla nel firmamento cinematografico, riprende gradualmente coscienza di sé dopo l’ennesima notte brava e, come ogni mattina, si chiede se oggi morirà. Poi si rende conto del ragazzo addormentato di fianco, nel letto, e pensa che da tanto tempo non faceva l’amore con uno più giovane di lei, uno che crede ancora che la vita sia un gioco. È l’estate del 1968 e, mentre nel mondo divampano proteste e rivolte, Elfrida, Talbot e Anny si trovano nella soleggiata Brighton, coinvolti nelle riprese di un film funestate da un’infinita serie di calamità, in un momento cruciale della loro vita. Attraverso il racconto indiscreto e irresistibile dei sotterfugi, delle improvvisazioni e delle situazioni grottesche che caratterizzano le riprese di un film dal titolo assurdo e pomposo, William Boyd compone con Trio un magistrale romanzo sulle ombre e le inquietudini di un’epoca – il ’68, l’anno delle utopie di liberazione e dell’assassinio di Robert Kennedy e di Martin Luther King – che penetrano nell’animo non soltanto dei suoi grandi protagonisti, ma anche di alcuni suoi figli minori.

«Un produttore cinematografico di mezza età, una narratrice con il blocco dello scrittore e una giovane attrice affascinante si ritrovano insieme per le riprese di un film Swinging Sixties. Tutti vivono una doppia vita in questo irresistibile romanzo». The Times

«William Boyd è uno scrittore di razza e Trio è come un corso di tecnica narrativa, in cui l’autore presenta i suoi personaggi in grande scioltezza: poche righe ed eccoli lì, reali, complessi, davanti agli occhi del lettore». The Guardian

«Cosa potrebbe esserci di più rassicurante in tempi difficili di un nuovo romanzo di William Boyd? Trio è enormemente leggibile, le sue descrizioni piene di luce e colore, il suo umorismo impeccabile, il suo mood un perfetto mix di gioia e malinconia». The Sunday Telegrap

Dettagli libro

Sull'autore

William Boyd

William Boyd, nato ad Accra, in Ghana, il 7 marzo del 1952, vive oggi a Londra. È considerato uno dei piú grandi scrittori inglesi viventi. Il suo primo romanzo, A Good Man in Africa (1981), vinse il Whitbread First Novel Award e il Somerset Maugham Award. Tra le sue opere si segnalano: An Ice-Cream War (finalista del Booker Prize 1982), Brazzaville Beach (James Tait Black Memorial Prize 1990), The Blue Afternoon (Sunday Express Book of the Year 1993, Los Angeles Times Book Prize 1996). Con Neri Pozza ha pubblicato Ogni cuore umano (2004, beat 2021), Inquietudine (2006, beat 2021), Le nuove confessioni (2007, beat 2019), Aspettando l’alba (2012, beat 2020), Una dolce carezza (2016, beat 2018), L’amore è cieco (2019, beat 2021), Nat Tate. Un artista americano (2020) e Trio (2022).