L'Imaginifico Vita di Gabriele D'Annunzio

L'Imaginifico

Vita di Gabriele D'Annunzio

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D’Annunzio fu poeta, romanziere, drammaturgo, seduttore, aviatore, eroe di guerra, condottiero comandante a Fiume. È difficile immaginare il potere di attrazione esercitato da quest’uomo fisicamente anonimo, che si trasforma non appena esce nel gran mondo in compagnia di dandy famosi, offrendo il braccio alle nobildonne e alle vedette dell’epoca: Eleonora Duse, la marchesa Luisa Casati, Nathalie de Goloubeff, Romaine Brooks, Isadora Duncan, Consuelo de Saint-Exupéry, la principessa Abamelek, e numerose altre. «Nulla di un poeta, nulla di un artista. Lo si sarebbe detto un addetto d’ambasciata molto snob», commenta Romain Rolland, che lo frequenta per un certo periodo, e non lo amerà mai. Si fatica oggi a comprendere come D’Annunzio sia stato lo scrittore-personaggio più ricercato, più imitato, più invidiato della sua epoca. Ma lo fu. Dal più anziano Henry James ai contemporanei G.B. Shaw, Stefan George (che tradusse ammirevolmente i suoi primi versi in tedesco), Heinrich e Thomas Mann, Karl Kraus, Hugo von Hofmannsthal o Rudyard Kipling, fino ai più giovani Robert Musil, James Joyce, Wyndham Lewis, i fratelli Sitwell, D.H. Lawrence, Ezra Pound, Nikolaj Stepanovič Gumilëv, José Ortega y Gasset, Ernest Hemingway, Bertolt Brecht, Jorge Luis Borges e praticamente tutti i francesi, due o tre generazioni di intellettuali lo lessero e lo studiarono attentamente, salvo poi rinnegarlo. Cinque sono le fasi che scandiscono il percorso biografico del Vate e che Maurizio Serra riporta tanto fedelmente in questa completa e illuminante biografia: l’Innocente, tra 1863 e 1896; il Conquistatore, tra 1897 e giugno 1914; il Comandante, tra il luglio del 1914 e il Natale di Sangue del 1920; l’Agonizzante, tra 1921 e 1938.

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Sull'autore

Maurizio Serra

Maurizio Serra (Londra, 1955), diplomatico e scrittore, è autore di una quindicina di volumi, tra cui, per i nostri tipi, L’imaginifico. Vita di Gabriele D’Annunzio (2019). Nel 2018 è stato insignito, per l’insieme della sua opera, del Prix Prince Pierre de Monaco e nel 2020 del Premio internazionale Viareggio-Versilia. È il primo italiano e il terzo straniero eletto membro «immortale» dell’Académie française, dalla sua fondazione nel 1635.

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