Ventiquattr'ore di una donna sensibile

Ventiquattr'ore di una donna sensibile

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È una sera della prima metà del XIX secolo e Madame de ***, attraente vedova costretta da «una crudele segretezza» a intrattenere una relazione clandestina col giovane Principe di***, si reca all’Opera di Parigi per assistere a un concerto. Alla fine del concerto, il suo cuore è spezzato nel più miserabile dei modi. Il suo giovane amante le rivolge, infatti, un saluto frettoloso e indifferente ed esce dall’Opera al braccio della bella e civettuola Madame de B***, l’accompagna alla carrozza e, con aria di mistero, monta in vettura insieme a lei. Madame de *** assiste alla scena in piedi, immobile. Il rumore dello sportello della vettura che si chiude la fa quasi svenire e quello delle ruote, quando la carrozza parte, le provoca un lungo e doloroso gemito, come se passassero sul suo cuore. Una volta a casa, i pensieri più disordinati si impadroniscono della sua mente. Immagina Madame de B*** e il suo giovane amante soli su quella vettura a respirare la stessa aria, gli abiti che si sfiorano, le mani che s’incontrano… E, dopo una notte insonne, non trova altro modo di lenire la sua sofferenza che scrivere al giovane Principe quarantasei lettere per ventiquattr’ore febbricitanti, di dubbio e disperazione, quarantasei struggenti do-cumenti a testimoniare il vortice di passioni e stati d’animo che hanno assalito il suo cuore e a «raffigurare la gelosia, non nei suoi furori quanto nel dolore che opprime un’anima ardente e sensibile». Scritto con l’intento di «non dire una parola che non fosse dettata dal sentimento o dalla passione; facendo provare nel breve spazio di ventiquattr’ore a una donna viva e sensibile tutta l’ebbrezza dell’amore, i turba-menti e, soprattutto, la gelosia», Ventiquattr’ore di una donna sensibile apparve per la prima volta nel 1824 e da allora ha attratto e ammaliato intere generazioni di lettori e scrittori (Stefan Zweig non mancò, ad e-sempio, di confessare il suo debito nei confronti di quest’opera). Pubblicato per la prima volta in italiano con la presente edizione, il libro è da qualche tempo al centro di una vera e propria riscoperta in Francia, in Germania, in Inghilterra e in numerosi altri paesi europei.

«La gelosia è un male talmente comune tra le donne, influisce così tanto sulla loro felicità… che metterle di fronte a una serie di eventi in grado di mostrare loro come la passione possa sconvolgerle, non può che trasformarsi in una grande e utile lezione». Constance de Salm «Un’opera semplicemente superba e scritta con una virtuosità ammirevole. Constance de Salm descrive con giustezza e sensibilità un cuore puro, un cuore semplice, un cuore giusto. La sua eroina è una donna appassionata che non esita a minacciare di porre termine alla sua vita in nome dell’amore… poiché il suo amore è troppo forte, un sentimento smisurato e incontrollabile». Claude Schopp

Dettagli libro

Sull'autore

Costance De Salm

Constance Marie de Théis, principessa de Salm Reifferscheid-Dyck, nacque a Nantes il 7 novembre 1767 e morì il 13 aprile 1845. Poetessa e drammaturga, soprannominata dai suoi contemporanei la “Musa della Ragione”, Constance de Théis difese ardentemente la causa femminile e tenne un brillante salon littéraire frequentato, tra gli altri, da Alexandre Dumas, Paul-Louis Courier, La Fayette e Alexander von Humboldt.

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