Omicidio a Cap Canaille

Omicidio a Cap Canaille

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Marsiglia: una città infiammata dal sole del Mediterraneo e dalla violenza delle gang che si contendono il controllo del traffico di droga. A combatterle un pugno di poliziotti: il comandante Henri Saint-Donat che ha lasciato il prestigioso Quai des Orfèvres, sancta sanctorum della polizia parigina, per combattere il male nella metropoli del sud; la capitano Lucie Clert, figlia di sbirro e sbirro tenace a sua volta; il giovane e baldanzoso tenente Basile Urteguy, che sognava il pianoforte e gira con la pistola e il distintivo. Dal ritrovamento di un «barbecue», regolamento di conti tipico della città focese, a un carico di droga fino a una serie di audaci rapine a furgoni blindati, si snoda un’indagine complessa e pericolosa in cui crimini in apparenza non collegati, commessi in varie zone della Francia, sembrano ricondurre tutti a Marsiglia. Agli uomini e alle donne, che dai loro uffici nell’antico palazzo episcopale della città si spingono – ciascuno con le proprie debolezze, con le proprie ferite nel cuore – fino ai quartieri più a rischio, spetta innanzitutto il compito di scoprire chi siano i malviventi che comunicano con messaggi in codice tra cellulari intestati a «Maria Callas» e altre stelle dell’opera. Devono agire in fretta, poichè una grossa operazione è in corso, e qualcuno cerca vendetta. In un luogo di selvaggia bellezza, cap Canaille, scenario perfetto per storie di amore e di morte, trecentonovanta metri di scogliera a picco sul blu, Christophe Gavat, commissario della polizia francese, perfetto conoscitore della macchina in cui opera, vincitore del prestigioso Prix du Quai des Orfèvres, firma un intenso poliziesco di azione e di indagine, lanciato verso il finale a sirene spiegate.

«L’orrore è lì, sotto i suoi occhi. Nonostante trentadue anni alla Brigata criminale, non riesce ad abituarsi. Anche se ogni scena del crimine è diversa, la sua reazione resta uguale. Si lascia sempre sorprendere. La ripugnanza, tanto per cominciare. Per quello che immagina prima ancora di vedere il corpo».

«Un poliziesco eccellente che si legge d’un fiato». Le Figaro Littéraire

Dettagli libro

Sull'autore

Christophe Gavat

Christophe Gavat, nato nel 1966, è entrato in polizia nel 1989. Parigi, Marsiglia, Grenoble, Guyana: nella sua carriera pluritrentennale è stato decorato al valore, messo sotto inchiesta e reintegrato. Ha avuto a che fare sia con i grandi casi che catturano l’attenzione mediatica, sia con i piccoli casi quotidiani che lasciano il segno. Già autore di tre libri sulla sua vita di poliziotto, con questo suo primo romanzo si è aggiudicato nel 2021 il Quai des Orfèvres, premio deciso da 21 giurati tra poliziotti, avvocati, magistrati e giornalisti.

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