Neve d'ottobre

Neve d'ottobre

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Quanti segreti nasconde il rimorso? Quali segni indelebili lascia l’antico episodio di un padre che alza le mani sul figlio, di uno schiaffo che provoca una caduta? Giulio è inquieto, insofferente alle regole, un sognatore timido, spaventato. Ama le sue montagne del Trentino dove cerca una libertà che nessuno gli ha insegnato. E la sua vita sarà sempre lontana da qualcosa: da un padre potente, severo e ambiguo, da una madre debole, da un fratello indifferente. Attraversa la seconda guerra mondiale in modo spavaldo e inconsapevole, osservandola da lontano. Finisce in un orribile collegio dove gli studenti vengono molestati, ma riesce a fuggire. Torna tra le sue montagne e cerca l’amore, ma senza saperlo riconoscere, e tantomeno capire. Vorrebbe un equilibrio ma non sa tenerlo con sè. Intanto arriva l’Italia del boom industriale, del futuro per tutti, ma Giulio è sempre là, tra il maso e la montagna, sempre altrove, sempre a cercarsi un tempo in cui nascondersi. Angela Nanetti, con una scrittura cesellata e asciutta, disegna una mappa della solitudine, i confini di un uomo di poche parole e di silenzi sofferti. Un personaggio così intenso da sentirselo addosso, pagina dopo pagina. La storia di un’esistenza che è rinuncia, rassegnazione, stupore. Neve d’ottobre è un perfetto esempio di come la letteratura possa farsi vita più della vita stessa, fino alle pagine finali, quando tutto è scritto e nessuno è più capace di assolversi. Resta soltanto quel rimorso lontano, che unisce vittime e carnefici, a testimoniare il peso del destino, che non riscatta nessuno, a cominciare dagli innocenti.

«Ma un abbraccio, quando? Non ne avevo memoria e forse non c’era mai stato. Forse non accadeva tra fratelli, o tra fratelli come noi, che avevamo smesso di esserlo troppo presto».

Hanno detto de Il figlio prediletto:

«Storie dolorose, di solitudine, di ricerca di sè stessi, in cui Angela Nanetti si muove con malinconica levità». Ermanno Paccagnini, La Lettura - Corriere della Sera

«Un romanzo capace di sondare magnificamente le pieghe dell’animo umano». La Stampa

Dettagli libro

Sull'autore

Angela Nanetti

Angela Nanetti è nata a Budrio (Bologna) e si è laureata in Storia medievale. Ha insegnato nelle scuole medie e superiori di Pescara, dove risiede. Dal 1984 a oggi ha pubblicato piú di venti romanzi per ragazzi, molti dei quali premiati in Italia e all’estero. È tradotta in 25 Paesi. Il bambino di Budrio (Neri Pozza 2014) è arrivato finalista alla prima edizione del Premio Neri Pozza e ha vinto il Premio Terriccio, riconoscimento al romanzo sto - rico. Con Neri Pozza ha pubblicato Il figlio prediletto (2017) candidato al Premio Strega, Neve d’ottobre (2021) e il libro illustrato L’uomo che coltivava le comete (2022).

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