La bastarda

La bastarda

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«Era l’autunno del 1964 quando il successo spettacolare del romanzo autobiografico La Bâtarde irrompe sulla scena letteraria capovolgendo il destino di un’autrice che aveva fatto della sua vita oscura e tumultuosa la materia privilegiata, ossessiva di quasi tutta la sua opera e di quest’opera la ragione della sua vita. Violette Leduc aveva scritto un libro incendiario, d’un’“intrepida sincerità”, allora impensabile per una donna, in una lingua vigorosa e sincopata, visionaria e meravigliosamente barocca… La Bâtarde non è una cronaca memoriale, un romanzo di formazione, una ricerca del tempo perduto. È la trasposizione romanzesca di una vita. Non è un regolamento di conti ma una spietata requisitoria contro di sé e al tempo stesso una redenzione. Da qui l’integra sincerità di cui le fa merito Simone de Beauvoir. E come preciserà Violette Leduc stessa a un giornalista: “Ho cercato di essere franca, perché non c’è nessuna ragione che sia riservato agli uomini di parlare delle questioni intime. D’altronde, quando scrivo, posso raccontare tutto, niente m’imbarazza. È perché non penso al lettore. Sono sola con me stessa. Dico tutto, ma mi sforzo di metterci del gusto, del tatto: lo faccio per me…” Lo scalpore sollevato in Francia dalla Bâtarde – la prefazione di Simone de Beauvoir serví da trampolino – ebbe risonanza mondiale. E lo scandalo che il libro suscitò restò negli annali… Benché tutti i libri di Violette Leduc siano di pregevole fattura, La Bâtarde resta l’opera piú indicata per accedere al mondo di un’autrice troppo in anticipo sui tempi». Dalla postfazione di Carlo Jansiti

«“Io sono un deserto che monologa”, mi ha scritto una volta Violette Leduc. Io nei deserti ho trovato innumerevoli bellezze. E chiunque parli a noi dal profondo della propria solitudine, ci parla di noi». Simone de Beauvoir

«Violette Leduc non fa quel che si fa, ma quel che si farà. È il Segreto e il martirio dei veri artisti». Jean Cocteau"

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Sull'autore

Violette Leduc

Violette Leduc nacque ad Arras il 7 aprile 1907. Nel 1938 incontrò Maurice Sachs e nel 1945 Simone de Beauvoir, che la incoraggiarono a scrivere. Il suo primo romanzo, L’asphyxie, fu pubblicato da Albert Camus presso Gallimard e meritò le lodi di Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau e Jean Genet. Nel 1964 pubblicò La Bâtarde, la sua opera più nota, che fu candidata al Goncourt ed ebbe un grande successo di pubblico e di critica. Nel 1966 diede alle stampe Thérèse et Isabelle, da cui, nel 1968, Radley Metzger trasse un film.

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