È il 1927 quando Anne Morrow incontra per la prima volta Charles Lindbergh. Lei è una ragazza piena di grazia e impeto giovanili, con i capelli scuri e curve inadatte agli abiti dalla linea dritta dell’epoca. Figlia dell’ambasciatore americano in Messico, un uomo appartenente allo stesso mondo e alla stessa cerchia sociale di Joseph e Rose Kennedy e di Henry Ford, Anne sogna «relazioni scandalose» pur di non diventare
un giorno come una di quelle vecchie rinsecchite che, ai tornei di bridge, passano il tempo a malignare sui giovani e sui loro sogni.
Lui è un ragazzo di venticinque anni che nel mese di maggio di quell’anno è diventato un eroe: ha sorvolato l’oceano Atlantico come un’aquila, e in solitaria per giunta, conquistando non solo l’intero pianeta ma anche il cielo sovrastante. Da allora è immortalato per l’eternità in fotografie e cinegiornali mentre sventola allegro la mano dalla cabina di pilotaggio, snello e abbronzato nella sua tuta da aviatore troppo larga, i capelli biondi tagliati cortissimi, rasati sulla nuca e con una frangia da adolescente. Oppure appoggiato con atteggiamento disinvolto al suo aereo; anzi, per lui l’aereo, lo Spirit of St. Louis.
I Morrow hanno invitato il giovane aviatore nella speranza che i suoi occhi si posino su Elisabeth, la sorella maggiore di Anne, la bella di casa con il suo incarnato di porcellana, i riccioli biondi e i grandi occhi azzurri. Lo sguardo di Lindbergh, invece, quello sguardo fermo e risoluto già familiare e noto in ogni angolo del pianeta, è tutto per Anne.
La figlia dell’ambasciatore e il ragazzo del Minnesota si sposano e diventano una delle coppie più ammirate e in vista del bel mondo internazionale, i fortunati Lindbergh, la «prima coppia volante», come recitano i rotocalchi.
Un giorno di marzo del 1932 la buona sorte decide, però, di voltare loro le spalle. Il piccolo Charlie, il figlio di due anni della coppia, viene rapito nell’abitazione di campagna. Mesi dopo, il bambino viene ritrovato morto in una fossa improvvisata nel bosco poco lontano da casa.
Il dolore segna l’esistenza di Anne in maniera indelebile, al punto tale da scavare un abisso tra lei e le gesta e l’immagine pubblica di Lindbergh, il ragazzo del Minnesota che deve continuare a essere un eroe, il Lucky Lindy, l’aquila solitaria capace di sfidare e ribattere ogni colpo del destino.
Romanzo che penetra mirabilmente nell’animo di una donna che ha dovuto sostenere il peso della celebrità e le crudeli avversità della vita, avvincente ritratto di una delle più controverse figure del Novecento, La moglie dell’aviatore è uno dei romanzi più venduti, e più apprezzati dalla critica, dell’ultima stagione letteraria americana.
Book details
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Publisher
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Original text
Yes -
Language
Italian -
Original language
English -
Publication date
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Page count
341 -
Translator
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About the author
Melanie Benjamin
Melanie Benjamin è nata nel 1962, a Indianapolis. Ha pubblicato racconti su In Posse Review e The Adirondack Review e numerosi romanzi. Il suo Alice I Have Been è stato inserito tra i migliori bestseller del New York Times. Con Neri Pozza ha pubblicato La moglie dell’aviatore (2014, Beat 2016), I cigni della Quinta Strada (2016, Beat 2018) e Luci della ribalta (2018). Attualmente vive a Chicago, con la famiglia, e lavora per la casa editrice americana Random House.