Ethan Frome

Ethan Frome

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Per anni Edith Wharton aveva desiderato ritrarre la vita, così com’era, nei villaggi di montagna del New England. Seppelliti sotto la neve del Massachussetts occidentale, quei luoghi esercitavano su di lei un fascino sinistro. Pazzia, promiscuità, lenta inedia mentale e morale sembravano infatti celarsi dietro quelle facciate incolori delle case di legno a poca distanza dalla sontuosa residenza che, con il marito Edward, aveva acquistato nel 1901. Scritto dopo che l’autrice ebbe trascorso dieci anni nella regione montuosa dove si svolge la scena, il racconto lungo – come amava definirlo lei stessa – o romanzo breve Ethan Frome si inoltra, fin da subito, tra le pieghe delle emozioni represse e le passioni distruttive che si scatenano in un triangolo amoroso. Ben lontano dal mondo dell’high society newyorkese de La casa della gioia e de L’età dell’innocenza, il protagonista Ethan Frome è un povero contadino che ha dedicato la propria gioventù alla cura degli anziani genitori. Vive una vita di pacata rassegnazione intrappolato in un matrimonio con una donna inacidita e ipocondriaca, Zeena. L’arrivo alla fattoria della giovane cugina di lei, Mattie, apre uno spiraglio di speranza e si trasforma in una boccata d’ossigeno per un uomo soffocato da una prematura e ingrigita quotidianità. L’accendersi della passione del coniuge per la piccola ospite-domestica non passa però inosservato alla moglie che, cercando di ostacolare il triangolo marito-moglie-amante, costringerà gli innamorati a una risoluzione estrema dall’esito imprevedibile e straziante. Ethan Frome è una storia cupa e indimenticabile, un canto d’amore e di morte, uno specchio perfetto della delusione e sofferenza amorosa patita dalla scrittrice che, solo a quarantacinque anni, visse la sua prima, divampante e inarrestabile passione.

Dettagli libro

Sull'autore

Edith Wharton

Edith Wharton nasce nel 1862 in una famiglia dell’alta borghesia newyorkese, i Newbold Jones. È autrice di numerosi romanzi, racconti, poesie, libri di viaggio e giardinaggio, reportage di guerra e saggi critici. È la prima donna a essere stata insignita del premio Pulitzer con il romanzo L’età dell’innocenza (1920), tradotto in tutto il mondo e trasposto in un film da Martin Scorsese nel 1993. Tra le sue opere si ricordano: La casa della gioia (1905, Neri Pozza 2014), L’usanza del paese (1913) e l’autobiografia Uno sguardo indietro (1924). Muore a Saint Brice, in Francia nel 1937.

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