La prima guerra mondiale, conclusasi un secolo fa, fu un bagno di sangue senza precedenti, che all’Italia costò seicentomila morti e oltre un milione di feriti. Eppure, nonostante l’orrenda carneficina, la Grande Guerra fu anche una straordinaria fucina di canti popolari. Durante il conflitto si cantò molto, come non era mai avvenuto in passato e come non avverrà più nel futuro, ma mentre i canzonieri ufficiali risuonarono di inni patriottici colmi di retorica, la guerra realmente cantata dalle classi popolari ci raccontò il dolore della partenza, l’orrore della trincea, la morte negli assalti alla baionetta, lo strazio delle famiglie, il lutto infinito di un’intera popolazione che vedeva decimata la sua gioventù. Anche se del canto nella Grande Guerra si è scritto con abbondanza, è mancato a tutt’oggi uno studio di ampio respiro storico, antropologico, sociologico e folklorico che ne tentasse una lettura e una sistematizzazione a tutto campo. Al rombo del cannon compendia gli esiti di un’ampia ricerca effettuata, nel corso di molti anni, dagli autori del libro e dai maggiori ricercatori italiani di cultura orale tra i soldati reduci da quel conflitto e tra le persone che ne hanno conservato memoria. Corredato da illustrazioni d’epoca e accompagnato da due cd con 161 registrazioni originali, il libro restituisce le ansie, gli affetti, le sofferenze, le invettive, in una parola le passioni di chi partecipò a quell’immane conflitto, che fu un’immersione terribile e cruenta nella modernità e nei suoi nuovi terrificanti strumenti di morte: cannoni a lunga gittata, aeroplani, carri armati, gas asfissianti. Con sei milioni di soldati mobilitati, fu anche una guerra che ruppe i limitati confini linguistici e culturali, fece incontrare e dialogare popolazioni lontanissime l’una dalle altre e realizzò una prima reale unificazione nazionale dando vita a un italiano popolare comune. Al rombo del cannon indaga tutti questi versanti della «guerra cantata» analizzandone le forme musicali e letterarie. Per il suo ampio respiro e l’accuratezza dell’indagine, è un’opera che rappresenterà a lungo un riferimento essenziale per chiunque voglia accostarsi al canto popolare della Grande Guerra.
Book details
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Publisher
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Original text
Yes -
Language
Italian -
Original language
Italian -
Publication date
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Page count
832 -
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About the author
Franco Castelli
Franco Castelli dirige il Centro di cultura popolare «G. Ferraro» presso l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria (Isral). Oltre a saggi sulle fonti orali, ha pubblicato lavori sulla ritualità carnevalesca e sulla poesia dialettale.
Emilio Jona
Emilio Jona, poeta, narratore, commediografo, saggista. Tra i suoi libri: di cultura popolare, Cantacronache. Un’avventura politico-musicale degli anni cinquanta (Scriptorium-Paravia, 1995, con M.L. Straniero), di cui fu anche uno dei protagonisti; di poesia, La cattura dello splendore (Scheiwiller. 1998, finalista al premio Viareggio, vincitore del premio Catanzaro, 1999); tra i testi teatrali, Il 29 luglio del 1900. Vita e morte dell’anarchico Gaetano Bresci (Sipario n.321, 1973, con S. Liberovici, premio Riccione 1972); tra i romanzi, Il celeste scolaro (Neri Pozza, 2016), finalista al premio Bottari Lattes, 2016.
Alberto Lovatto
Alberto Lovatto ha svolto ricerche di storia orale e di memoria del movimento operaio e si è occupato di storia e memoria della deportazione. In campo etnomusicologico ha pubblicato studi di organologia etnica, sul canto popolare e sociale, e di storia e memoria delle bande musicali locali.