Una dolce carezza

Una dolce carezza

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Amory Clay nasce il 7 marzo 1908 a Londra da Beverley e Wilfreda Clay. Nell’Inghilterra del tempo è usuale dare ai figli maschi nomi androgini, come appunto Beverley o Evelyn, Hilary, Vivian. Amory è un nome che appartiene alla medesima specie, solo che Amory Clay è una bambina, chiamata così, con disappunto della madre Wilfreda, da Beverley Clay, il padre, un eccentrico uomo di lettere, autore di racconti di argomento soprannaturale e romanziere fallito. Un uomo volubile ma brillante, prima che la Grande Guerra lo faccia uscire di senno. Amory cresce, diligentemente intenta agli studi. È il sodalizio con un altro eccentrico di famiglia, lo zio Greville Reade-Hill, ex ricognitore nei Royal Flying Corps, diventato una leggenda per essere uscito indenne da ben quattro schianti aerei, a segnare il suo destino. Trasformatosi, dopo il quinto incidente aereo, in «fotografo del bel mondo», Greville le regala il giorno del suo settimo compleanno una Kodak Brownie No. 2. Catturare le immagini e immobilizzarle per l’eternità, grazie alle facoltà prodigiose della sua macchina fotografica, diviene da allora la passione di Amory. Una passione che la conduce, giovane donna, nella Berlino della fine degli anni Venti per restituire all’eternità dei suoi scatti la licenziosa atmosfera dei club popolati di lesbiche vestite da marinai e di pingui uomini brizzolati in compagnia di giovani marinaretti. Da quel momento in poi, la promettente fotografa si muta in una preziosa testimone per immagini delle svolte fondamentali del secolo. Diventa reporter di Global-Photo-Watch, la prestigiosa rivista americana diretta da Cleveland Finzi; è a Londra durante le manifestazioni delle camicie nere di Mosley; è nella Parigi del 1944, una città appena liberata dalle truppe naziste e, dunque, dall’atmosfera inebriante; in compagnia della Settima Armata americana dislocata sulla catena dei Vosgi, durante gli ultimi fuochi del conflitto mondiale; a Saigon alla fine degli anni Sessanta, tra reporter pazzoidi, eccentrici, amanti della guerra. Una vita avventurosa costellata di sogni, passioni e amori: da Cleve Finzi, l’editor dal corpo snello e muscoloso sotto abiti raffinati, a Jean-Baptiste Charbonneau, lo scrittore dall’aria scanzonata, a Sholto Farr, il soldato dagli occhi celesti. Una vita in cui l’eternità dell’arte si scontrerà inevitabilmente con la caducità dell’esistenza.

«“Carezza” è proprio la parola giusta per parlare di questo romanzo, perché Boyd riesce a trattare temi pesanti con grandissima leggerezza». The Times

«Intelligente e irresistibile». The Guardian

«William Boyd è un romanziere che scrive libri intelligenti e personaggi alle prese con grandi sfide. Ma, soprattutto, è un narratore senza pari». Telegraph

«Scrittura splendida. Ritmo perfetto». Daily Express

«Una lettura coinvolgente. La storia di una donna interessante che ha condotto una vita piena. Che ha colto ogni opportunità con entrambe le mani». The Independent

Dettagli libro

Sull'autore

William Boyd

William Boyd, nato ad Accra, in Ghana, il 7 marzo del 1952, vive oggi a Londra. È considerato uno dei piú grandi scrittori inglesi viventi. Il suo primo romanzo, A Good Man in Africa (1981), vinse il Whitbread First Novel Award e il Somerset Maugham Award. Tra le sue opere si segnalano: An Ice-Cream War (finalista del Booker Prize 1982), Brazzaville Beach (James Tait Black Memorial Prize 1990), The Blue Afternoon (Sunday Express Book of the Year 1993, Los Angeles Times Book Prize 1996). Con Neri Pozza ha pubblicato Ogni cuore umano (2004, beat 2021), Inquietudine (2006, beat 2021), Le nuove confessioni (2007, beat 2019), Aspettando l’alba (2012, beat 2020), Una dolce carezza (2016, beat 2018), L’amore è cieco (2019, beat 2021), Nat Tate. Un artista americano (2020) e Trio (2022).

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