La battuta di caccia

La battuta di caccia

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Inghilterra, 1913: Sir Randolph Nettleby, baronetto e «gentleman di campagna», ha invitato, come ogni anno sul finire di ottobre, illustri amici e conoscenti nella sua tenuta nell’Oxfordshire per una grande battuta di caccia. È una tradizione che si consuma ormai da tempo immemore, la cui ritualità è controllata da una rigida etichetta: ogni servitore, dal domestico John Siddons al guardiacaccia Glass, conosce il suo ruolo alla perfezione, ogni momento della caccia è rigidamente regolato e tutto deve andare esattamente come è sempre andato. Eppure, sotto la superficie della consuetudine si agitano tensioni che rischiano di diventare incontrollabili: Gilbert Hartlip, fatuo Lord ossessionato dalla propria reputazione di ottimo tiratore, entra presto in competizione con il giovane e talentuoso Sir Lionel Stephens su chi ucciderà più selvaggina; lo stesso Stephens è perdutamente innamorato di Olivia, la moglie del formale e noioso Lord Lilburn, ma non riesce a rivelarle i suoi sentimenti; la frivola Lady Hartlip si distrae dalla sua perenne insoddisfazione intavolando, tra pettegolezzi e commenti salaci, una relazione clandestina con Charles Farquhar, un uomo bello ma, a detta di Sir Randolph, irrimediabilmente ottuso; la nipote diciannovenne del padrone di casa, Cicely, fantastica di abbandonare le dimore di famiglia e seguire il vanaglorioso conte ungherese Tibor Rakassyi tra pianure ricoperte di neve. Nell’arco di ventiquattr’ore gli eventi prenderanno una piega inaspettata per tutti, precipitando lungo una china al termine della quale affiorerà tutta la vacuità del mondo dell’aristocrazia terriera europea alla vigilia del primo conflitto mondiale. Isabel Colegate descrive lusso e formalità dell’aristocrazia inglese del tempo senza pregiudizi e condanne, cercando, anzi, di raccontarne sogni, ambizioni e desideri nascosti. La sua scrittura riesce così a restituire magistralmente l’umanità – a volte tragica, a volte grottesca – di personaggi incapaci di guardare in faccia la realtà, di andare oltre i propri vaghi intenti morali e il proprio stile di vita, un attimo prima che la Grande Guerra li travolga.

«C’è un solo libro che svela davvero le nascoste motivazioni, intenzioni e predilezioni di Julian Fellowes e del suo Downton Abbey: La battuta di caccia di Isabel Colegate». The Guardian

«In questo romanzo straordinario, l’autrice non cerca di giudicare un’altra epoca sulla base di valori moderni e inappropriati... Qui, la scrittrice guarda dietro la tenda affascinante e ordinata del lusso post-edoardiano alla ricerca di obiettivi, sogni e frustrazioni segrete degli individui…». Julian Fellowes

«Isabel Colegate, con orecchio finissimo per i dialoghi, occhio felicissimo per le descrizioni, sapienza consumata di costruttrice di plot, coniuga un romanzo di ambiente e di conversazione con un thriller, o meglio con la cronaca di una morte annunciata». Irene Bignardi, la Repubblica

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Sobre el autor

Isabel Colegate

sabel Colegate (1931) è una delle più note scrittrici britanniche. Figlia di Sir Arthur e Winifred Mary Colegate, ha studiato alla Runton Hill School di Norfolk e fino al 2007 ha vissuto in uno stravagante castello gotico-settecentesco nei pressi di Bath. Sposata con tre figli, nel 1981 ha vinto con La battuta di caccia il W.H. Smith Literary Award. Nel 1985, il romanzo è diventato un celebre film diretto da Alan Bridges e interpretato, tra gli altri, da James Mason e John Gielgud.

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